Foglio di collegamento 3° Domenica di Pasqua

Vi siete mai chiesti perché ci vengono proposti spesso dei santi che portano, impresse nel loro corpo, le stimmate, le ferite della passione e del-la morte di Gesù, ma nessuno con i segni della Risurrezione? Perché, ogni tanto, ci propongo-no l’apparizione di una Madonna che piange, ma mai che ride? Perché entrando in chiesa trovate un Crocifisso e, quasi mai, un’immagine della Risurrezione o del Risorto? Perché nella pietà popolare ci sono tante celebrazioni della Via Crucis, della sofferenza di Gesù, tante pro-cessioni del Cristo morto, l’incontro con la Ma-donna addolorata e, quasi mai, celebrazioni della Risurrezione del Signore o Via Lucis? Per una risposta rileggete il Vangelo di oggi!
I discepoli sono «sconvolti e pieni di paura» e credono «di vedere un fantasma».
Eppure hanno ascoltato l’annunzio della Risur-rezione dalle donne che lo hanno visto, dai di-scepoli che sono tornati da Emmaus e lo hanno riconosciuto allo spezzare il pane ed è apparso anche a Pietro… Nondimeno fanno una gran fatica a riconoscere il Signore, a credere nella Risurrezione, a sentire il Signore risorto in mezzo a loro!
Se arrivate alla fine della pagina e ascoltate l’invito ad essere testimoni della Risurrezione… allora capite o riuscite a intuire perché l’accen-to è sempre messo sulla sofferenza e meno sulla Risurrezione. Per noi la sofferenza, il dolore, la morte sono realtà che tocchiamo con mano qua-si ogni giorno. «L’oltre», la speranza, la testi-monianza della vita… questo, per noi, non è af-fatto semplice!
L’unico modo che come credenti abbiamo per rispondere alla morte è moltiplicare la vita, è tentare di essere testimoni di speranza, di gioia, di piacere, di vita intorno a noi… Gesù ci faccia suoi testimoni di vita!

 

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