Cos’è il Marengo d’Oro

Correva l’anno 1800 quando Napoleone Bonaparte a capo del suo esercito, dopo aver conquistato il potere in Francia, cercò di allargare i confini estendendosi verso la penisola che in quel momento era per lo più governata da potenze straniere.
Così, fu proprio a Marengo (frazione del comune di Alessandria) che il 14 Giugno del 1800 ebbe luogo una sanguinosa battaglia contro gli Austriaci.
A ricordo della stessa, Napoleone ordinò che fosse battuta una moneta per celebrare la vittoria. Del valore di 20 Franchi, fu la prima moneta (opera di Amedeo Lavy, capo incisore della zecca di Torino) avente le nuove caratteristiche metrologiche e per tanto non è fuori luogo definirla l’archetipo della monetazione decimale.
Dal nome del luogo della battaglia, riportato sulla moneta, subito dopo si cominciò a chiamarla “Marengo” e tale nome si estese a tutti i tipi monetali coniati con le stesse caratteristiche metrologiche, fossero essi Franchi, Lire, Pesetas, o altre valute.
Le caratteristiche di questa moneta sono: il peso (GR. 6,45) e il titolo del metallo (AU 900, per mille).
La moneta venne in seguito adottata dall’Unione Monetaria Latina (l’Italia vi aderì dal 1865 al 1927) e conservò lo stesso valore fino alla prima guerra mondiale: fu coniata anche successivamente ma ceduta ad un prezzo superiore del facciale.
Fin da subito fu un grande successo infatti molti stati, probabilmente anche per motivi commerciali, adottarono questa moneta e molti volti reali si sono rispecchiati in essa destando l’interesse degli investitori e soprattutto dei collezionisti visto che oggi essa è fra quelle d’oro la più ricercata.