Foglio di collegamento settimanale Domenica 5 Luglio

La Parola di Dio annunciata in modo vero, come fa Cristo, inchioda gli ascoltatori e li obbliga a una scelta. Ieri ed oggi ancora.
Ma ci sarà sempre chi andrà a spulciare sulla vita passata, chi avrà da contestare perché si sente provocato e scottato. Così gli ascoltatori di Gesù si bloccano davanti alla sua famiglia fin troppo conosciuta, troppo normale per credere che in lui operi Dio. Egli è il figlio di Giuseppe il falegname, e sua madre è Maria, un’umilissima donna di Nazaret, nota solo per la sua bontà. Da qui a riconoscerlo come il Salvatore promesso ne deve passare di acqua sotto i ponti!
Non tutti però chiudono gli occhi davanti alla luce di Gesù: i poveri, i malati, gli emarginati, i semplici di cuore lo capiscono, lo seguono e credono in lui. Non l’aveva forse detto anche il profeta Isaia nel passo che Gesù ha letto? «Ai poveri, ai malati, agli umili è annunciato il Regno di Dio». La fede nasce quando guardiamo Gesù con gli occhi del cuore e lo riconosciamo come l’inviato di Dio, nostro Padre.
Quando San Paolo scrisse la seconda Lettera ai Corinzi, le difficoltà tra lui e la sua comunità stavano appianandosi. Lo avevano accusato di debolezza e di cedimento; Paolo si mostra forte in Cristo. Gli avevano rimproverato di essere ambizioso; rivela qual è la sua vera ambizione. Paolo aveva tutte le ragioni per farsi valere: dai titoli più brillanti dell’ebraismo fino alle grandiose esperienze mistiche, del tutto eccezionali.
Più d’un motivo lo frenava. Ma di fronte alle difficoltà sperimentate su di sé valeva la semplice risposta di Dio: «Ti basta la mia grazia». Egli è uno strumento tra le mani di Dio. Dietro fragilità, debolezze e limiti, deve trionfare la forza di Cristo. Anche in noi.

 

 

Foglio sett U 15 07 05